A Sebastiano Vassalli il Premio Fondazione il Campiello 2015

L’illustre scrittore, candidato al Premio Nobel per la letteratura, ritirerà il riconoscimento alla cerimonia di premiazione della 53^ edizione del Premio Campiello.
pubblicato il 07/08/2015
Il Premio Fondazione Il Campiello quest’anno verrà assegnato a Sebastiano Vassalli, che ritirerà il riconoscimento alla carriera in occasione della cerimonia di premiazione del vincitore della 53^ edizione del Premio Campiello, sabato 12 settembre al Gran Teatro La Fenice di Venezia.

«Il nostro è un omaggio ad un grande scrittore, tra i più autorevoli del nostro Paese, che ha contribuito a scrivere la storia della letteratura italiana degli ultimi decenni», dichiara Roberto Zuccato, Presidente della Fondazione Il Campiello. «Attraverso i suoi romanzi, Sebastiano Vassalli ha la straordinaria capacità di raccontare con una forma limpida vicende e temi di rilevanza storica e sociale, in grado di offrire spunti per comprendere anche il nostro presente. Un lavoro dal forte significato etico e pedagogico, tanto che le sue opere vengono studiate a scuola e all’università, oltre ad essere tradotte nelle principali lingue straniere. Siamo pertanto orgogliosi che abbia accettato il nostro Premio».

Dal 2010 il Premio Fondazione Il Campiello viene assegnato dall’omonima fondazione ad una insigne personalità della cultura letteraria italiana contemporanea. Prima di Sebastiano Vassalli, hanno ricevuto il riconoscimento Claudio Magris (2014), Alberto Arbasino (2013), Dacia Maraini (2012), Andrea Camilleri (2011) e Carlo Fruttero (2010).

In occasione dell’assegnazione del Premio Fondazione Il Campiello, Rizzoli pubblicherà il nuovo romanzo di Sebastiano Vassalli, Io, Partenope.

Sebastiano Vassalli è nato a Genova nel 1941 ma vive da sempre in Piemonte, negli ultimi anni in una casa isolata tra le risaie novaresi. Ha fatto parte del Gruppo ’63, esperienza dalla quale si è poi distaccato. Le sue opere principali sono uscite a partire dagli anni Ottanta: La notte della cometa (1984), biografia di Dino Campana; La chimera (1990), con il quale ha vinto il Premio Selezione Campiello nello stesso anno, romanzo storico ambientato nel Seicento a Zardino, piccolo borgo tra le nebbie e le risaie a sud del Monte Rosa, e che da un quarto di secolo viene letto nelle scuole di fianco ai Promessi sposi; Il cigno (1993), storia di un delitto di mafia nella Sicilia di fine Ottocento. I suoi numerosi saggi e romanzi costituiscono una comédie italienne volta a raccontare il nostro carattere nazionale attraverso i secoli, “una malattia inguaribile”. Ha ottenuto i più importanti riconoscimenti letterari, tra cui il Premio Strega nel 1990 e, più recentemente, nel 2014, il Premio Flaiano alla carriera. Il suo ultimo libro, pubblicato da Rizzoli, è Il confine (2015), una riflessione sui cento anni del Sudtirolo in Italia. Nel 2014 ha pubblicato il romanzo Terre Selvagge (2014), su un episodio cruciale dell’antica storia romana; sono infine di prossima pubblicazione, presso la Bur, Il cigno, Amore lontano, Le due chiese e Cuore di pietra. Ha scritto per “la Repubblica”, “La Stampa” e il “Corriere della Sera”. Da poche settimane la notizia che lo scrittore è stato candidato al Premio Nobel dall’Università di Göteborg.

Il Premio Campiello, istituito nel 1962 dagli Industriali del Veneto, è promosso e gestito dalla Fondazione Il Campiello, composta dalle sette Associazioni Industriali del Veneto e dalla loro Confindustria regionale. E’ uno dei pochi casi di successo in Italia di connessione concreta e strategica tra mondo dell’impresa e della cultura. Nel corso degli anni il Premio ha raggiunto il vertice delle competizioni letterarie italiane.