I cinque finalisti della XVI edizione

Venerdì 1 aprile 2011 proclamata al Teatro Nuovo di Verona la cinquina finalista del concorso Campiello Giovani XVI edizione
Mattia Conti con il racconto Pelle di legno

Martina Evangelisti con il racconto Rose rosse

Luzia Ribeiro Da Costa con il racconto Nonostante tutto

Stefano Pietrosanti con il racconto Il giorno che fecero l'Unione

Martina Zago con il racconto Inshallah

MENZIONE
Alessandra Bellina con il racconto I conigli di Angora
Sandro Pezzele con il racconto Gli dei non rispondono al telefono

RICONOSCIMENTO COME MIGLIOR RACCONTO PROVENIENTE DALL’ESTERO
Carlotta Silini (Svizzera) con il racconto Un anno di pensieri in cinque righe







MOTIVAZIONI

I 5 finalisti

Pelle di legno di Mattia Conti - Molteno (LC)
Corale
Un bildungsroman brianzolo. La crescita alla vita di Natale Vespucci, tra Lecco e Oggiono. Veglie intorno al camino la sera, il 25 luglio del '43 e l'arrivo della ventenne spagnola e del suo bambino appena nato, partigiani e repubblichini. Notevole tenuta narrativa, lingua spedita, fresca, di rara felicità espressiva. Una tranche de vie popolare e corale, rivissuta attraverso gli occhi di un ragazzino, che non può fare a meno di guardare al di là delle nuvole quando sulla terra non riesce a trovare “qualcosa di buono”.

Rose rosse di Martina Evangelisti - Classe (RA)
Intenso
Una giovanissima zingara seduce con la sua bellezza e il suo fascino taciturno, resistente ad ogni richiamo, il popolo variegato del mercato di una città di provincia. Quando si scopre incinta, il turbamento di tutti aumenta ancora di più. In un viottolo, abbandonata e riversa, la trova un giovane architetto, che contro tutto e tutti, anche contro la sua volontà, se ne innamora, ma quando decide di accettare questo impossibile sentimento e di prendersi cura di lei, scopre che esistono destini contro cui neppure l'amore può combattere. Una scrittura netta e dominante, fatta di silenzi e di pennellate forti, traduce con grazia e rabbia una storia difficile da raccontare, e riesce nell'impresa rivelando un talento che promette.

Il giorno che fecero l'Unione di Stefano Pietrosanti - Latina
Profetico
In uno scenario fantapolitico, una speculazione finanziaria di portata internazionale mina la sopravvivenza delle nazioni europee e minaccia la nascita di una Nuova Unione, dove nelle piazze risuona l'Inno alla gioia e sulla bandiera campeggia il motto di Mazzini: God and the people. Un'idea originale e una scrittura nervosa e veloce, dalla prospettiva vertiginosa.

Nonostante tutto di Luzia Ribeiro Da Costa - Vittorio Veneto (TV)
Speranzoso
Come raccontare il dramma dei desaparecidos, i vuelos de la muerte, l'orrore della Capucha? Forse si può partire dallo zaino di una bambina abbandonato su un marciapiede, da un fotografo di gare nautiche e da un viaggio attraverso le strade di Buenos Aires alla ricerca di una figlia rapita e ritrovata, ma che non riuscirà più a parlare. Un racconto che, con mano sicura, torna incredibilmente a ripetere la storia di un passato troppo atroce per poter essere ricordato.

Inshallah di Martina Zago -Oderzo (TV)
Seducente
Il Maestro e Amir, il poeta cieco e il suo giovane apprendista, in viaggio da Istanbul a Granada, dove il Maestro ritorna per ritrovare i segni di un amore impossibile e fatale. Una narrazione poetica e potente, dove le voci, in un intreccio calibrato e sapiente, raccontano paesaggi, uomini e cose con la precisione del miniaturista e il fascino di una qasidah: un'ode d'amore alla donna amata, a Granada e alla poesia.


Riconoscimento come miglior racconto proveniente dall’estero

Un anno di pensieri in cinque righe di Carlotta Silini - Riva San Vitale -Svizzera
Caleidoscopico
Lungo l'arco di un anno solare si susseguono frammenti di azioni, riflessioni, pensieri, ma anche idee, vite, persone. Rigorosamente in cinque righe tipografiche. In una città fredda e “lucida di pioggia” si snoda un modernissimo catalogo dei mesi, in una caleidoscopica giostra linguistica. Cinica e struggente, ma, come la città, “traboccante d'anima”.


Menzione

I conigli di Angora di Alessandra Bellina - Conegliano (TV)
Sorvegliato
Una bambina racconta, con la lucida maturità di un referto storico, la tragedia degli italiani d'Istria, il passaggio da cittadini a esuli, l'insicurezza dello sradicamento, il prepotente desiderio di identità e di patria. Una prova matura in cui la tragicità degli eventi narrati non indulge mai al sentimentalismo e consegna al lettore storie e personaggi di grande dignità e forza espressiva.

Gli dei non rispondono al telefono di Sandro Pezzelle - Piovene Rocchette (VI)
Scanzonato
In un tempo non precisato ma molto lontano dall'era tecnologica, un distinto signore riceve un ospite alla porta che gli propone - in prova - un telefono. Il distinto signore accetta, anche se non ha ben chiaro a cosa serva l'apparecchio. In realtà, ad ogni chiamata che riceve, il distinto signore entra, non si sa bene come, in ascolto di dialoghi tra diverse persone, che gli permettono di avere delle occasioni che utilizza nel modo più conveniente per se stesso e più dannoso per gli altri.
Quando la prova finisce il distinto signore sente suonare il campanello: è
quello che gli ha offerto il telefono e vuol sapere come l'ha usato? o è Dio, che gli chiede ragione di come ha vissuto la sua vita? In uno stile ironico e scanzonato, una favola morale amara e divertente.