I cinque finalisti della XV edizione

Rocco Mariano Pio Cautillo, 22 anni (Foggia, Università La Sapienza) con il racconto “Una gioia continua e grandissima”Giudizio del Comitato Tecnico: Affabulatore: In un seminario della provincia di Foggia Guido Deodato, cresciuto tra la fede godereccia di Don Faustino e le premure castranti di Assunta e Immacolata, attraversa con levità e saggezza un’anomala adolescenza e approda all’età adulta con un nuovo padre e un fratello risanato. Con uno sguardo acuminato, una disincantata autoanalisi e una lingua ironica e tagliente, prende corpo un romanzo di formazione grottesco e serissimo, tenero e dissacrante. Una voce originale, fuori dal coro di solipsismi adolescenziali, di sorprendente maturità espressiva.

Letitia Fontana, 16 anni (San Giorgio delle Pertiche, Padova, Istituto Don Bosco)
con il racconto “Zerstört”
Giudizio del Comitato Tecnico: Cinematografico. Una storia d'amore tra una giovanissima ebrea e il figlio di una nobilissima famiglia ariana. Attraverso il racconto della progressiva persecuzione ebraica, l'autrice descrive i mutamenti storici, ma anche quelli emotivi dei due sedicenni protagonisti. Nello spaccato di un amore contrastato, l'orrore si manifesta progressivamente nel suo insensato annientamento di cose e persone, fino all’inevitabile finale tragico, che appare comunque luminoso.

Ciro Gazzola, 20 anni (Solagna, Vicenza, Università di Padova)
con il racconto “Con lo stupore negli occhi”
Giudizio del Comitato Tecnico: Caleidoscopico. Un racconto a più voci, intrecciate tra loro, per tessere una tela familiare, dove le fila – con intrigante verosimiglianza – tracciano un caleidoscopico ritratto di provincia. Un talento narrativo che grazie alla perfidia di Pietro, il sacrificio di Maddalena, il cinismo di Suor Chiara, l’innocenza di Anna e Pietro e la generosità catartica di Antonio e Maria, in un continuo passaggio del testimone, consegna al lettore una storia di grande maturità espressiva.

Valentina Moro, 21 anni (Cividale del Friuli, Udine, Università di Padova)
con il racconto “Bianca”
Giudizio del Comitato Tecnico: Fantasmico. Avete presente l’inizio della nona sinfonia di Beethoven?” Con uno stile acceso e musicale, per rispondere a domande come questa, una studentessa universitaria va alla ricerca di Bianca Tommasi, fantasma della propria adolescenza perduta e di una maturità evitata. Un’avventura intrigante e appassionata, in cui la protagonista, seguendo indizi labili come note, attraversa il mondo dell’arte per capire se stessa.

Raffaella Petrosino, 21 anni (Verona, Università di Verona)
con il racconto “L’innocenza della ragnatela di pizzo”
Giudizio del Comitato Tecnico: Avvolgente. Geena, gli uomini, la musica e un fratello che baratta la vita al tavolo da gioco, mentre un leopardiano dialogo tra ragni cattura il lettore in una ragnatela di parole, avvolgente e vischiosa. Un blues contemporaneo, sincopato e struggente, dove la realtà è una trappola da evitare e una scommessa da perdere. Ma può anche essere affascinante come una tela di pizzo e una crema chantilly.


Riconoscimento miglior racconto proveniente dall’estero

Lavinia Magnani, 17 anni (Parigi, Francia, Lycee Henry – IV)
con il racconto “Storia di pazzia”
Giudizio del Comitato Tecnico
: Visionario. Due ragazze, un quaderno e il protagonista di Cime tempestose. E una malattia incurabile che lega gli umani agli oggetti come fossero esseri umani. E li fa amare per sempre. Una storia visionaria dove il confine tra sanità e malattia è il recto e il verso di una pagina di quaderno, e dove i medici vanno a braccetto con i pazienti. Per scoprire che la vera pazzia è aver paura della propria libertà di immaginare.