Ugo Ricciarelli, vincitore 2007

La seconda edizione del Premio si è tenuta in Spagna ed ha visto premiare lo scorso 10 maggio lo scrittore Ugo Ricciarelli, che con il romanzo “Il dolore perfetto” nell’edizione spagnola “El dolor Perfecto” pubblicato da Maeva Ediciones, con la traduzione di Carlos Gumpert, ha conquistato il consenso della Giuria dei Letterati, presieduta dal Ministro della Cultura Spagnola: Carmen Calvo Poyato. La prima edizione del Campiello Europa si è tenuta in Germania ed ha premiato il romanzo di Nicolò Ammaniti “Io non ho paura”.
Il romanzo di Ugo Riccarelli “Il dolore perfetto” conquista il consenso della Giuria dei Letterati e si aggiudica il Campiello Spagna, la seconda edizione del Premio Campiello Europa, istituito nel 2005 dalla Fondazione Il Campiello – Confindustria Veneto.

Pubblicato in Spagna da Maeva Ediciones, con il titolo “El dolor Perfecto“ e con la traduzione di Carlos Gumpert, il romanzo di Riccarelli è uscito in Italia nel 2003 con Mondadori.
La Spagna, dopo la Germania, è il secondo paese ad avere ospitato il Campiello Europa, premio che si rivolge a romanzi contemporanei pubblicati in Italia e tradotti nella lingua dei Paesi europei ospiti. Spetta ad una Giuria di Letterati, composta da personalità culturali di rilievo del paese ospite, la scelta del libro vincitore.



La Premiazione si è tenuta il 10 maggio 2007 a Madrid nella sede dell’Ambasciata Italiana. Protagonisti, oltre al vincitore Ugo Riccarelli, anche il traduttore Carlos Gumpert e la casa editrice Maeva Ediciones rappresentata da Maite Cuadros, direttore editoriale.

Un affollato parterre di esponenti del mondo istituzionale e culturale spagnolo e italiano era presente nei saloni dell’Ambasciata d’Italia, tra questi: oltre all’Ambasciatore Pasquale Terracciano, Andrea Riello Presidente della Confindustria Veneto e della Fondazione Il Campiello, il Ministro della Cultura spagnola Carmen Calvo, Fernando Moraleva Sottosegretario di Stato alla Comunicazione spagnola, Giuseppe Di Lella Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Madrid, il Comitato di Gestione del Premio Campiello, la Giuria dei Letterati spagnola.
Hanno inoltre partecipato numerosi rappresentanti delle case editrici, scrittori e una nutrita delegazione di imprenditori veneti, tra cui Valentino Vascellari, Presidente degli Industriali di Bellluno.

“Con orgoglio questa sera sono qui a rappresentare gli imprenditori Veneti” – afferma Andrea Riello, Presidente di Confindustria Veneto e della Fondazione Il Campiello nel discorso di apertura alla Cerimonia-. “Da quarantacinque anni noi imprenditori veneti stiamo investendo oltre che nei nostri prodotti anche nella nostra cultura e dal 2005 con l’istituzione de il Campiello Europa, abbiamo intrapeso un cammino di promozione della narrativa italiana oltre i confini nazionali. Dopo la Germania simo riusciti a coinvolgere la Spagna, grazie alla collaborazione dell’Istituto Italiano di Cultura di Madrid, ed il prossimo anno ci auguriamo di poter riuscire a portare il nostro premio in Francia”.

Il Ministro della Cultura Spagnola, Carmen Calvo, e’ intervenuta per i saluti istituzionali, ed in veste di Presidente della Giuria dei Letterati del Campiello Spagna. Con piacere ha commentato l’esperienza di partecipazione al premio, soffermandosi sull’importanza che queste iniziative culturali possano essere un concreto contributo per l’Europa e per la crescita della societa’ civile.
La Cerimonia oltre a momenti istituzionali e’ stata animata da un dibattito che ha visto protagonisti, l’Ambasciatore Terracciano, Walter Fortuna, Presidente del Comitato di Gestione del Premio Campiello, e Salvatore Niffoi in veste di vincitore dell’ultima edizione del Campiello 2006 e di qualificato e significativo esponente della narrativa italiana.

Ugo Riccarelli, alla consegna del Premio, ha definito l’impegno della Fondazione Il Campiello e di Confindustria Veneto, nel sostenere all’estero gli scrittori e la narrativa italiana un esempio di “illuminismo moderno”.

“Caratteristica importante di questo premio, per la realizzazione del quale ci avvaliamo della collaborazione degli Istituti Italiani di Cultura all’estero - commenta Walter Fortuna, Presidente del Comitato di Gestione del Premio Campiello - è la scelta di attribuire un riconoscimento anche al traduttore ed alla casa editrice, entrambi fondamentali per la promozione ed il successo di un libro all’estero.”



Motivazione della Giuria dei Letterati
Il romanzo, presenta grande qualità letteraria ed offre una nuova visione della letteratura italiana; la narrazione, con la costante attenzione alla vita quotidiana, alle piccole storie e contemporaneamente ai grandi accadimenti storici, lascia intendere al lettore in che modo la vita privata sia stata condizionata dagli avvenimenti politici. Nel racconto c’è un tocco di realismo quotidiano con sfaccettature magiche; lo si rileva anche nell’uso dei nomi mitici dei personaggi (Ulisse, Ettore, Enea) dei membri di una delle famiglie protagoniste che fanno da contrappunto ai nomi di tradizione anarchica (Libertà, Ideale ecc..) dell’altra famiglia coprotagonista.

Il dolore perfetto è infatti un romanzo che racconta la storia del nostro paese (da fine Ottocento fino alla seconda guerra mondiale) attraverso le vicissitudini di due famiglie, che rappresentano due anime contrapposte dell’Italia: una un po’ idealista e sognatrice, l’altra più concreta, sanguigna.


Il dolore perfetto
Alla fine dell'Ottocento un uomo parte da una città del Sud, una Sapri ancora fresca delle utopie e delle ferite del Risorgimento, per raggiungere Colle, un paesino toscano. È il Maestro, giovane anarchico che, in questo luogo insieme reale e fiabesco, decide di unire la propria vita a quella della vedova Bartoli.
Dal loro amore nascono Ideale, Mikhail, Libertà e Cafiero: figli dai nomi carichi di speranza che dal padre, costretto all'esilio, erediteranno i sogni e la fede nell'utopia. A Colle vivono anche i Bertorelli, ricchi commercianti di maiali che da generazioni si chiamano come gli eroi omerici: Ulisse, Achille, Euridice, Elena. Due famiglie che si uniscono quando la dolce e saggia Annina si innamora di Cafiero...
Dagli ultimi anni dell'Ottocento alla fine del secondo conflitto mondiale, le vite dei protagonisti, i loro amori, le nascite, i sogni, i tradimenti e le riconciliazioni si intrecciano alle trasformazioni imposte dal progresso, dalle guerre, dalle lotte sociali. Un romanzo - premiato con lo Strega - che ha il profumo dei racconti ascoltati attorno al fuoco nelle sere d'inverno, il profumo di un tempo che fu e di cui noi siamo i figli.



Ugo Ricciarelli
Ugo Riccarelli è nato nel 1954 a Cirié (Torino), da famiglia toscana. Vive e lavora a Pisa. Ha pubblicato: Le scarpe appese al cuore (Feltrinelli 1995, premio Chianti), Un uomo che forse si chiamava Schulz (Piemme 1998, Selezione premio Campiello, Prix Wizo Européen), Stramonio (Piemme 2000, premio Pisa), L'angelo di Coppi (Mondadori 2001), Il dolore perfetto (Mondadori, premio Strega 2004) e Un mare di nulla (Mondadori 2006).