I vincitori della XLIII edizione

Pino Roveredo con il romanzo "Mandami a dire" (Bompiani) e Antonio Scurati con il romanzo “Il sopravvissuto” (Bompiani) sono i vincitori ex aequo - per la prima volta nella storia del Premio - della XLIV edizione del Premio Campiello letteratura





Pino Roveredo nasce a Trieste il 16 ottobre del 1954, dentro il silenzio di una famiglia di genitori sordomuti: il padre era calzolaio, e la madre infaticabile casalinga di gomito e affetto. Dopo varie esperienze (e salite) di vita: Istituto dei Poveri, ricoveri psichiatrici, carcere, alcolismo e altri inciampi, anche grazie al supporto della scrittura, riesce a liberarsi dalla sua storia a senso unico, e ritrovare il piacere delle discese. Dopo aver lavorato per anni in un salumificio e in una fabbrica di tappi di sughero, oggi, con la forma egoista del “Salvarsi – salvando”, fa l’operatore di strada e collabora con varie organizzazioni umanitarie che operano in favore delle categorie disagiate.
Tra le sue opere: Capriole in salita (’96) (segnalato dal “Corriere della sera” tra i migliori 100 libri dell’anno); La cittā dei cancelli (’98); Ballando con Cecilia (’00), da cui lui stesso ha tratto una stesura teatrale rappresentata al Festival di Todi e al Mitelfest di Cividale; San Martino al Campo (’00). Mandami a dire (05). Ha pubblicato per “Il Menocchio” di Montereale Valcellina: Schizzi di vino in brodo (’00).
Da anni, collabora come pubblicista giornalista con il quotidiano “Il Piccolo” di Trieste. Nel ‘99 ha scritto, sceneggiato e interpretato per la Rai il film-documentario I Luoghi di Pino.
Nel ’98 fonda e cura, con i ragazzi del Sert di Trieste, il gruppo teatrale “La Compagnia Instabile”, e il giornale di strada “Volere Volare”.

Antonio Scurati, nato a Napoli ma cresciuto a Venezia, insegna Teoria e tecniche del linguaggio tv all’Universitā di Bergamo, dove coordina il Centro studi sui linguaggi della guerra e della violenza. Scurati esordisce nella narrativa con Il rumore sordo della battaglia, ponderoso romanzo pubblicato nella collana Scrittori Italiani e Stranieri da Mondadori nel 2002. Il libro riceve un’ottima accoglienza critica e vince numerosi premi (Premio Fregene, Premio Chianciano, Premio Leonardo Kilghren, Premio Selezione Reghium Julij opera prima). L’anno successivo si segnala a un pubblico di non specialisti anche per la sua produzione saggistica quando il suo Guerra. Narrazioni e culture nella tradizione occidentale (Donzelli, 2003) č finalista al Premio Viareggio e riceve il Premio Valitutti Provincia di Salerno. Riscuotono l’attenzione di critica e pubblico anche i suoi studi sulla televisione (Televisioni di Guerra. La prima guerra del golfo come evento mediatico e la nascita del telespettatore totale, Ombre Corte, Verona, 2003).
Scurati collabora con Alias, La Repubblica Milano e tiene regolarmente una rubrica di critica della societā mediata su Duellanti.
Il suo secondo romanzo, Il sopravvissuto, esce nel 2005 per Bompiani.