Riccardo Calimani

Riccardo Calimani (nato a Venezia nel 1946) si è laureato in ingegneria elettrotecnica all’Università di Padova e in filosofia della scienza alla Università di Venezia.
Nel 1984 ha curato il Dialogo sull’ebraismo del rabbino Simone Calimani (1699-1784) e La polenta e la mercanzia, trentatre interviste sulla trasformazione del Veneto.

Fra i suoi libri da segnalare il romanzo Una di maggio (1975), Storia dell’ebreo errante (1987), Premio Città di Padova 2002, tradotto in francese, Storie di marrani a Venezia (1991) Stella gialla (1993), Storia del ghetto di Venezia (1985, 1995) tradotto in inglese, francese, tedesco e polacco e Premio Costantino Pavan nel 1987, I destini e le avventure dell’intellettuale ebreo (1996), Premio Tobagi 1996, Gesù ebreo (1990 e 1998), entrambi tradotti in francese, Capitali europee dell’ebraismo (1998), Paolo l’ebreo che creò il cristianesimo (1999), L’Inquisizione a Venezia (2002), Non è facile essere ebreo (2005), Passione e tragedia. Storia degli ebrei russi (2006), Storia del pregiudizio contro gli ebrei (2007), Ebrei eterni inquieti (2007) e Il mercante di Venezia (2008).

Ha pubblicato anche alcuni testi di argomento scientifico Energia più dubbi meno certezze (1981), Energia e informazione (1987) e, con Antonio Lepschy, Feedback (1990).

Nel 1986 ha ottenuto il Premio Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri e nel 1997 il Premio Europeo della Cultura. Nel 1998 ha curato il catalogo della mostra «Le vie del mondo», svoltasi a Trieste nel periodo agosto 1998-gennaio 1999.

Ha lavorato alla Rai Radiotelevisione Italiana dal novembre 1977 al luglio 2000 e, dopo una lunga esperienza di responsabile dei programmi radiotelevisivi, dal 1994 al 1998 è stato direttore di palazzo Labia, sede regionale della Rai.

Esperienze di insegnamento universitario: a Viterbo ha tenuto circa dieci anni fa un corso sull’antisemitismo e nel 2001 ha tenuto all’Università di Ca’ Foscari un corso sulla televisione e le comunicazioni di massa.

Nel 2008 è stato eletto Presidente del Museo nazionale dell'ebraismo e della Shoah di Ferrara