Domenico De Masi

Domenico De Masi nasce a Rotello nel 1938. Laureatosi in Discipline sociologiche, intraprende la carriera imprenditoriale ed accademica.
Dal 1961 al 1966 svolge ricerche organizzative, coprendo cariche manageriali presso alcune aziende del gruppo Finsider. Dal 1966 al 1979 è stato docente e dirigente al Centro Iri per lo Studio delle Funzioni Direttive Aziendali (IFAP), dedicandosi dall’anno successivo esclusivamente alla formazione e alla ricerca socio-organizzativa collaborando con le maggiori imprese italiane, ed all’insegnamento universitario, in qualità di professore ordinario, titolare della Cattedra di Sociologia del Lavoro presso l’Università “La Sapienza” di Roma.


Svolge attività alle dipendenze d'alcune istituzioni finanziarie ed industriali pubbliche, per poi dedicarsi quasi esclusivamente alla docenza universitaria presso l'Ateneo de “La Sapienza” di Roma, dove è professore ordinario di Sociologia del Lavoro dal 1961.

Dà inizio poi ad un proficuo lavoro di pubblicista e saggista, interessandosi soprattutto d'alcuni aspetti sociologici specifici: la sociologia del lavoro, quella urbana ed infine la sociologia applicata ai sistemi d'ampie dimensioni. Accorto conoscitore delle dinamiche legate al lavoro italiano, è un propugnatore dell'introduzione in Italia del telelavoro; è infatti presidente della Sit, Società italiana per il telelavoro.

Ha fondato la S3-Studium, società di consulenza organizzativa per la ricerca, la comunicazione e la formazione, nonché Scuola di specializzazione in Scienze organizzative, di cui è direttore scientifico. E' direttore della rivista Next, Strumenti per l'innovazione. Past-president nazionale dell'Aif, Associazione italiana formatori, e dell'In/Arch, Istituto nazionale di Architettura, dirige per l'editore Franco Angeli la collana "La Società" e collabora con quotidiani e periodici.

Presidente della Fondazione Ravello e Presidente del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano.

Da solo o in collaborazione con altri studiosi, ha pubblicato numerosi saggi: Sociologia urbana e dello sviluppo (tra cui La negazione urbana del 1971); Sociologia del lavoro e dell’organizzazione (tra cui Sociologia dell’azienda del 1973; I lavoratori nell’industria italiana del 1974; Trattato di sociologia del lavoro e dell’organizzazione del 1985-87; Il lavoratore post-industriale del 1985; Sviluppo senza lavoro del 1994; Il futuro del lavoro del 1999); Sociologia dei macro-sistemi: tra cui L’avvento post-industriale del 1985; L’ozio creativo del 2000; Non c’è progresso senza felicità del 2005.

E’ membro del comitato Scientifico della rivista Sociologia del lavoro e collabora con alcuni dei maggiori quotidiani e periodici italiani.