Premio Campiello Europa: il romanzo "Alla cieca" del triestino Claudio Magris si aggiudica la seconda edizione del Il Campiello Germania

E’ il romanzo di Claudio Magris “Alla cieca” il vincitore della seconda edizione del Campiello Germania – lo annuncia il Presidente della Fondazione Il Campiello e di Confindustria Veneto, Andrea Tomat –. Un grande scrittore, molto apprezzato sia in Italia che all’estero, un nome che aggiunge ulteriore valore e significato al nostro Premio, istituito nel 2005 per promuovere ed incentivare la traduzione e la pubblicazione della narrativa italiana all’estero.”
pubblicato il 03/24/2009
Il romanzo di Magris è stato pubblicato in Germania nel 2007 da Carl Hanser Verlag, con il titolo “Blindlings” e con la traduzione di Ragni Maria Gschwend, è uscito in Italia nel 2005 con Garzanti.

La Germania è la quarta tappa del Premio Campiello Europa, riconoscimento che si rivolge a romanzi contemporanei pubblicati in Italia e tradotti nella lingua dei Paesi europei ospiti.

Questa edizione è stata organizzata in stretta collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Berlino diretto dal professore Angelo Bolaffi, e grazie all’interesse e alla disponibilità dell’Ambasciatore d’Italia a Berlino, Antonio Puri Purini.
La Giuria di Letterati presieduta da Klaus Dieter Lehmann, Presidente del Goethe Institut e composta da personalità culturali di rilievo, Carolin Fischer docente universitaria di Letteratura Italiana, Maike Albath giornalista e critica letteraria, Hans Kollhoff Presidente della Internationale Bauakademie di Berlin e Birgit Schönau, corrispondente del quotidiano tedesco Die Zeit, ha decretato vincitore, tra gli otto libri finalisti, il romanzo “Alla cieca” per le sue grandi qualità letterarie e per l'eccellenza della traduzione, con la seguente motivazione: “in un grandioso monologo Claudio Magris è riuscito a restituirci l'esperienza del terrore e delle tragedie del secolo 20.mo appena trascorso: dei suoi totalitarismi e delle sue ipoteche, dei suoi conflitti e dei suoi abissi. Il narratore fa esperienza di un complesso intreccio di epoche e tempi. Ragni Maria Gschwend ha saputo rendere in tedesco in modo straordinario la ricca ed immaginifica lingua di Claudio Magris”.

Intenso il lavoro svolto dalla Giuria dei Letterati per individuare il vincitore tra gli otto romanzi finalisti, selezionati e annunciati lo scorso 28 gennaio a Berlino dal Comitato Tecnico composto da Helmut Pfeiffer, Direttore dell'Istituto di Romanistica dell'Università Humboldt di Berlino, Cornelia Klettke, Direttrice dell'Istituto di Romanistica dell'Università di Potsdam e da Klaus W. Hempfer, Direttore dell'Istituto di Romanistica della Frei e Universität di Berlino.

“La giuria ha a lungo dibattuto sulla scelta del vincitore, tutti gli otto titoli in concorso meritano di rappresentare la narrativa italiana all’estero - commenta Alessandra Pivato, Presidente del Comitato di Gestione del Premio Campiello – Questo premio ha un obiettivo ambizioso: oltre a promuovere i nostri scrittori, anche costruire un osservatorio permanente sull’andamento del mercato della narrativa italiana all’estero. Con questa seconda edizione tedesca raggiungiamo un’importante traguardo – aggiunge e conclude Alessandra Pivato - dare continuità alla nostra iniziativa e mantenere un dialogo aperto con i paesi in cui avevamo già realizzato precedenti edizioni. Prossima tappa: la Cerimonia di premiazione, che si terrà a Berlino il prossimo 23 aprile nella sede dell’Ambasciata d’Italia”.

Oltre a Claudio Magris, il prossimo 23 aprile a Berlino saranno protagonisti anche la traduttrice Ragni Maria Gschwend e la casa editrice Carl Hanser Verlag. Alla Cerimonia si prevede una grande partecipazione di imprenditori veneti, di esponenti del mondo della cultura e dell’economia italiani e tedeschi.

I Vincitori delle passate edizioni del Campiello Europa sono: 2006, Campiello Germania, Niccolò Ammaniti con il romanzo “Io non ho paura”; 2007, Campiello Spagna, Ugo Riccarelli con “Il dolore perfetto”, 2008, Campiello Francia, Vitaliano Trevisan, con “I quindicimila passi”.