Giuseppe Sottile

Giuseppe Sottile è nato il 15 marzo del 1946 a Gangi, nel cuore di quella che i giornalisti chiamano la “profonda Sicilia”.
Ha studiato dai Salesiani fino al ginnasio. Poi, per mantenersi agli studi e conseguire una laurea in Filosofia, ha anche fatto il pesatore al mercato ortofrutticolo di Palermo. Nel ’68, in coincidenza con i primi movimenti studenteschi, frequenta L’Ora, un giornale di opposizione diretto da Vittorio Nisticò. E lì comincia il lungo “biondinaggio”: cronaca nera, cronaca bianca, prime coraggiose inchieste su mafia e affari. Erano gli anni “ruggenti” di Salvo Lima e Vito Ciancimino, della strage di viale Lazio, di boss e picciotti che rispondevano al nome di Angelo La Barbera, Totuccio Inzerillo, Stefano Boutade, Michele Greco. Nel ’73 diventa giornalista professionista e quattro anni dopo, maggio 1977, viene chiamato da Roberto Ciuni al Giornale di Sicilia. Dove diventa capocronista, poi caporedattore e vice direttore.


Nel ’92 si trasferisce a Milano. Paolo Liguori, appena nominato direttore del Giorno, gli chiede di lavorare come caporedattore centrale. Sono gli anni roventi di tangentopoli. Il Giorno tenta una resistenza garantista, contro il giustizialismo dilagante, ma ci rimette subito le penne. Il quotidiano di piazza Cavour rischia addirittura la chiusura e Sottile segue Liguori a Mediaset come vice direttore di Studio Aperto, telegiornale di Italia Uno.

Dopo otto anni, il ritorno alla carta stampata e alla scrittura. Nel 2002 Giuliano Ferrara, direttore de “Il Foglio”, gli offre l’incarico di condirettore e poi lo incarica di progettare e curare l’inserto del sabato – una assoluta novità editoriale: un settimanale nel quotidiano – del quale è tuttora responsabile.

Nel settembre del 2006 la casa editrice Einaudi pubblica Nostra Signora della Necessità, un romanzo di sogno e memoria sulla Palermo dei primi anni Settanta, quando la seconda guerra di mafia la trasforma in una città fiammeggiata dal piombo e dal sangue. Con Nostra Signora della necessità ha vinto due premi letterari: quello intestato a Hemingway e quello istituito dal comune di Roma per ricordare il grande giornalista Sandro Onofri.