Gli autori della 2^ edizione

I 6 finalisti selezionati dalla Giuria di Selezione della 2ª edizione di Campiello Junior, suddivisi in due terne: 7-10 anni e 11-14 anni.
La terna finalista 7-10 anni

L’incredibile notte di Billy Bologna di Nicola Cinquetti – Edizioni Lapis

Poesie del camminare di Carlo Marconi – Edizioni Lapis

Il cortile delle sette fate di Nadia Terranova – Guanda



I 3 finalisti terna 7-10 anni

L’incredibile notte di Billy Bologna di Nicola Cinquetti – Edizioni Lapis

Veronese, laureato in Filosofia e Pedagogia, insegna Storia e Filosofia in un liceo. Autore di testi in prosa e in rima caratterizzati da uno stile poetico e ironico, nel 2020 ha ricevuto il Premio Andersen come miglior scrittore. Ha pubblicato il suo primo libro nel 1997 con le Nuove Edizioni Romane. La sua riscrittura dell’Odissea, illustrata da Desideria Guicciardini, ha vinto il premio Biblioteche di Roma 2016.

Quarta di copertina

Nella palestra del palazzetto dello sport è stato allestito il domino più grande del mondo. È frutto del lavoro meticoloso di Matamoto, temibile maestro giapponese che parla solo in haiku. La notte prima della presentazione dell'opera, Billy, il figlio del custode, va a vederla di nascosto. Ma, quando si volta per andarsene, con la punta del piede urta una tessera, avviando la catastrofe. Billy è disperato, Matamoto gli staccherà la testa con la sua spada da samurai... Così, nel bel mezzo della notte, scappa per raggiungere un’isola sulla quale nascondersi. Sulla spiaggia incontra un giovane vestito di bianco che si offre di aiutarlo: il suo nome è Angelho e ha un flauto magico con cui incanta gli animali. Il ragazzo propone a Billy di attirare fuori dal mare milioni di granchi che ricomporranno il domino, ma mancano poche ore all'arrivo dei visitatori e gli imprevisti non sono ancora finiti.



Poesie del camminare di Carlo Marconi – Edizioni Lapis

Livornese di origine, vive a Pavia, dove lavora come maestro in una scuola primaria. Oltre all’insegnamento, si dedica alla scrittura creativa e all’ideazione di progetti e laboratori per l’infanzia su temi come la cultura della legalità e l’integrazione. Dal confronto con i suoi alunni sono nati Lo Stato siamo noi (Emme Edizioni) e Di qua e di là dal mare. Filastrocche migranti (Edizioni Gruppo Abele).

Quarta di copertina

Il cammino è l'invito all’avventura che ci aspetta oltre la porta di casa. È coraggio, curiosità e scoperta sul sentiero, è conquista e stupore tra le foglie. Il cammino è anche lo spazio dove maturano i pensieri, si sciolgono i dubbi, si schiariscono le idee e prendiamo confidenza con i nostri sentimenti.
Poesie del camminare si rivolge ai piccoli e grandi lettori desiderosi di indagare la realtà che si manifesta ai loro sensi. È una raccolta di poesie dedicata a chi ama nascondersi tra le foglie, giocare con i sassolini e voltarsi a osservare le impronte lasciate sul terreno, per provare a riconoscersi.



Il cortile delle sette fate di Nadia Terranova – Guanda

Nadia Terranova è nata a Messina e vive a Roma. Con Einaudi ha pubblicato i romanzi Gli anni al contrario (2015, vincitore di numerosi premi tra cui il Bagutta Opera Prima, il Brancati e l’americano The Bridge Book Award), Addio fantasmi (2018, finalista al Premio Strega) e Trema la notte (2022, Premio Elio Vittorini). Tra i suoi libri per ragazzi ricordiamo Bruno, il bambino che imparò a volare (Orecchio Acerbo 2012, Premio Napoli e Premio Laura Orvieto), Casca il mondo (Mondadori 2016, finalista al Premio Cento), Omero è stato qui (Bompiani 2019). Con Il segreto (Mondadori 2021) ha vinto il Premio Andersen 2022. Collabora con le pagine culturali della Repubblica e della Stampa. I suoi libri sono tradotti in tutto il mondo.

Quarta di copertina

Arte è una gatta nera alla sua terza vita; si è scelta il nome in onore di Artemide, l’agile e bellissima dea greca con cui ha vissuto la sua prima vita sul Monte Olimpo. Carmen è una bambina selvaggia, nata in una notte d’estate, cresciuta in un bosco, scaldata e accudita da lupi, donnole, martore, ricci e ghiri, dai quali ha appreso linguaggi e percorsi che gli umani non possono comprendere. Tutte e due corrono, sulle pietre del selciato di Palermo nella notte di San Giovanni del 1586, per sfuggire al pericolo più grande nei tempi cupi dell’Inquisizione: essere avvistate, catturate e condannate per stregoneria, espressione e strumento del demonio. In un’epoca oscura e folle, gli uomini, i maschi, vedono nel comportamento libero di esseri femminili solo un segno del Male, e operano per sopprimere, per distruggere. Ma Palermo è anche città calda e magica che nel suo cuore racchiude un esaltante segreto; in una piazza, al riparo della torretta dell’acqua, sei donne, sei fate, danzano e coltivano piante odorose, in un vortice di profumi e canzoni ammalianti, pronte ad aiutare le gatte randagie e le bambine vagabonde che corrono verso la libertà.



La terna finalista 11-14 anni

Bestiario familiare di Lilith Moscon – Topipittori

Il Tullio e l’eolao più stranissimo di tutto il Canton Ticino di Davide Rigiani – Minimum Fax

A rifare il mondo di Ilaria Rigoli – Bompiani


I 3 finalisti terna 11-14 anni

Bestiario familiare di Lilith Moscon – Topipittori

Lilith Moscon è nata a Firenze nel 1984, dove vive e lavora come autrice e terapeuta. Dopo la laurea in filosofia, si è formata in Linguaggio Sensoriale e Poetica del Gioco presso il Teatro de los Sentidos di Barcellona, in psicodramma presso lo Psychodramaforum di Berlino e in terapia della Gestalt presso l’istituto Gestalt Barcelona. Collabora con le riviste online «Doppiozero» e «La città dei lettori». È autrice di saggi, racconti e albi illustrati. I suoi libri sono stati pubblicati in Italia e all’estero.

Quarta di copertina

Il titolo, Bestiario familiare, porta subito alla mente quelli medievali, dove la natura e le caratteristiche degli animali venivano descritte per trarne insegnamento. Galline, faraone, gatti che hanno nomi di celebri pittori, cani, merli, pettirossi, lumache, ricci, nonni, vicini dei nonni, il fratello Gorkij, amici filosofi, zie acquisite, maestre severe e importantissime, un babysitter inglese soprannominato Dracula e poi la piccola Lilith che cerca di trovare il suo spazio in un mondo a volte feroce e ingiusto, a volte sublime e pieno di sorprese. Proprio come le bestie e come la vita.



Il Tullio e l’eolao più stranissimo di tutto il Canton Ticino di Davide Rigiani – Minimum Fax

Davide Rigiani (1980) è nato a Lugano e vive a Sarzana, in Liguria. Il Tullio e l’eolao più stranissimo di tutto il Canton Ticino, il suo primo romanzo, ha ricevuto la Menzione speciale del Direttivo del Premio Calvino e ha vinto il Premio Giuseppe Berto 2022.

Quarta di copertina

I Ghiringhelli sono una strampalata famiglia italosvizzera che abita nel Canton Ticino, in una casa piena di gatti che si chiamano come avverbi o congiunzioni. La signora Ghiringhelli è una donna imperturbabile e pragmatica che lavora nella sede luganese della Banca d’Elvezia, il signor Ghiringhelli è un poeta avanguardista che traduce in quartine guide e manuali d’istruzioni, la figlia grande è un’adolescente sempre imbronciata. E poi c’è il Tullio.
Il Tullio fa la quinta elementare, ed è un bambino timido e silenzioso, che cerca di passare inosservato. Ma nella sua smisurata immaginazione vive e pulsa un’intera città popolata da supereroi, alieni, piante carnivore parlanti, Roger Federer, cavalieri medievali e tutto quello che può abitare la fantasia di un bambino di dieci anni. Il Tullio presta più attenzione a loro che ai maestri, ragion per cui a scuola va così così. Ma una sera trova un eolao, e se hai un eolao non puoi proprio passare inosservato.
Tra superlativi iperbolici, girondi stornati e animali fantastici, sui sentieri dell’assurdo tracciati da Gianni Rodari, Pennac e Vonnegut, dai film di Wes Anderson o dai fumetti di Calvin & Hobbes, Rigiani ci ricorda che felice e sovversiva sarabanda possa essere la letteratura. Un gioco spericolato con la lingua, una trovata esilarante, la messa a soqquadro di quella metafora dell’ordine universale che è la Svizzera.



A rifare il mondo di Ilaria Rigoli – Bompiani

Ilaria Rigoli è nata a Verona nel 1982. Ha studiato Antropologia culturale, Storia del teatro e Letterature anglofone. Si è occupata di teatro e di editoria, e insegna Lettere in una scuola media della sua città. Scrive poesie da quando era bambina e ha pubblicato racconti, traduzioni e testi per la scuola. Questa è la sua prima raccolta di poesie.

Quarta di copertina

Lo scorrere delle stagioni è il filo leggero che attraversa le poesie di questa raccolta: e dentro il tempo che passa ci sono i legami importanti, con un amico, con la nonna, con un primo amore, le piccole sorprese, gli sguardi accesi sulle cose intorno a noi, piccole e grandi, nella loro quotidiana sempre nuova meraviglia. Ilaria Rigoli dà voce di bambino ai pensieri che sono di tutti i bambini: la paura di essere soli e delle cose che non si conoscono, i desideri, la rabbia, la pura gioia. Una raccolta da condividere con chi si ama, come sempre quando si scoprono cose belle attraverso parole belle.