“Ritratto di Parigi”di Alice Scalas Bianco, Vigevano (PV)
Il racconto narra dell’incontro, inaspettato e imprevisto, di un padre e di una figlia, frutto di un rapporto d’amore in gioventù. A distanza di anni, sullo sfondo di una Parigi dipinta nelle emozioni dei protagonisti, l’uomo d’affari e la figlia, venuta all’improvviso, si conoscono o, meglio, apprendono ciò che non sapevano e ignoravano l’uno dell’altro, nonostante la resistenza dell’uomo e i pregiudizi della figlia. Il ricordo della bellezza e dell’amore che fu corre il rischio di annullare le ritrosie e il perbenismo dell’uomo che, ancorato alla famiglia e alla sua reputazione, stenta a rivelare qualcosa di sé e delle scelte della sua gioventù. Tutto si riannoda in un disegno stropicciato, conservato in tanti anni come un pezzo di paternità da rintracciare, che si rivela nelle reciproche emozioni e si scioglie nel calore di un bistrot, tra i ricordi di un innamoramento e un addio frettoloso.
Con uno spiccato e ricco incedere per immagini, la narrazione è ben costruita e unisce momenti suggestivi di paesaggi, sia esteriori, in una Parigi in movimento e fotografica, che interiori, con i dissidi di un uomo stretto tra i rimorsi del passato e le certezze del presente, in una descrizione equilibrata, fluida e lucida.