Vitaliano Trevisan, vincitore 2008

La terza edizione del Campiello Europa è il Campiello Francia. Il prossimo 15 aprile verrà premiato l romanzo“Les Quinze mille pas” di Vitaliano Trevisan pubblicato in Francia nel 2006 da Verdier, tradotto da Jean- Luc Defromont e uscito in Italia nel 2002 con Einaudi con il titolo “I quindicimila passi”. Presidente della Giuria è Pierre Rosenberg, Presidente Onorario ed Accademico di Francia
Proclamazione

Il romanzo di Vitaliano Trevisan “I quindicimila passi” è stato proclamato a Parigi il 27 febbraio 2008, dalla Giuria dei Letterati, vincitore de il Campiello Francia, terza edizione del Campiello Europa, riconoscimento istituito nel 2005 dalla Fondazione Il Campiello – Confindustria Veneto.

Pubblicato in Francia nel 2006 da Verdier, con il titolo “Les Quinze mille pas” e con la traduzione di Jean- Luc Defromont, il romanzo di Trevisan è uscito in Italia nel 2002 con Einaudi.

La Giuria dei Letterati, presieduta da Pierre Rosenberg, Presidente onorario del Museo del Louvre ed accademico di Francia, è composta da Myriem Bouzaher, ispettrice generale del Ministero dell’educazione, Jean Musitelli, membro del Consiglio di Stato e Presidente dell’istituto Nazionale per il Patrimonio, Bruno Racine, presidente della Biblioteca Nazionale di Francia e da Frédéric Vitoux, scrittore e accademico di Francia ha decretato vincitore “Les Quinze mille pas” per le sue grandi qualità letterarie e per l'eccellenza della traduzione.
Intenso il lavoro svolto dalla Giuria dei Letterati, che con grande entusiasmo si è appassionata alla lettura dei romanzi in concorso selezionati lo scorso 22 novembre a Parigi, tra quelli pubblicati in Francia tra gennaio 2004 e settembre 2007, con il contributo del Comitato Tecnico composto dall’italianista Paolo Grossi, addetto culturale dell’Istituto Italiano di Cultura di Parigi e da Pérette-Cécilie Buffaria, professore ordinario di Lingua e letteratura italiana presso l’Università di Poiters.

“La giuria ha a lungo dibattuto sulla scelta del vincitore - commenta Alessandra Pivato Presidente del Comitato di Gestione del Premio Campiello - tra i molti romanzi apprezzati e ritenuti meritevoli di riconoscimento ed ha voluto segnalare altre due opere finaliste, il romanzo di Alessandro Piperno, “Con le peggiori intenzioni” (tradotto da Fanchita Gonzalez Battle e edito da Liana Lévi) e il romanzo di Alessandro Barbero, “Poeta al comando” (tradotto da Thierry Laget, edito da Le Rocher).
Caratteristica importante di questo premio, per la realizzazione del quale ci avvaliamo della collaborazione degli Istituti Italiani di Cultura all’estero - conclude Alessandra Pivato - è la scelta di attribuire un riconoscimento anche al traduttore ed alla casa editrice, entrambi fondamentali per la promozione ed il successo di un libro all’estero”.
“La vittoria di Vitaliano Trevisan costituisce un ulteriore motivo di orgoglio- conclude Alessandra Pivato - essendo lo scrittore un veneto”.




Premiazione
La cerimonia di premiazione si è tenuta a Parigi lo scorso 15 aprile ed ha avuto come cornice lo splendido palazzo settecentesco Hotel de Monnaie, già storica sede della Zecca di Francia; protagonisti oltre al vincitore, il vicentino Vitaliano Trevisan, anche il traduttore Jean-Luc Defromont ed un rappresentante della casa editrice Verdier. Una giornata dedicata a celebrare la cultura e la narrativa italiana ed un’occasione per promuovere le iniziative dell’imprenditoria veneta all’estero”.



“I quindicimila passi”
La storia di una mente assediata, di una liberazione e di una fuga, tutto nell'arco di un lunghissimo tragitto a piedi. L'incubo di una vita spezzata, in una delle piú inquietanti ghost stories della letteratura italiana contemporanea.

Thomas conta i passi. Da casa alla questura, millecinquantatre passi. Da casa al tabaccaio, settecentonovantuno, da casa allo studio del notaio Strazzabosco a Vicenza, quindicimila passi. Conta con una precisione metodica, senza mai lasciarsi distrarre, perche il vuoto che si porta dentro va riempito di incombenze continue, contare camminare calcolare. Gesti esatti, netti, in un tentativo ossessivo di guarigione dal tema che lo incalza della solitudine e della morte. Intorno, la follia di una strada che ai suoi occhi «è sempre una sola», cinta da quello che a lui pare assurdamente un bosco e che invece non è niente, solo veleno e discarica e cancrena urbanistica di una provincia veneta ridotta a una scheletrita waste land industriale. Alle sue spalle, Thomas non si lascia indietro anima viva, scomparsa ormai la sorella, scomparso il suo assassino già lontano, partito per chissà dove, «evaso». dalla sua casa, da un delirio amoroso ossessionante, dai genitori da sempre assenti, da un fratello che gli è apparso fin da subito straniero perche troppo lucido, troppo responsabile. Ma niente è come sembra: lungo la strada il protagonista avverte i segni di una tara psichica che lo assedia e lo confonde, le schegge di un orrore che lo investe in pieno. E sente la sua realtà cedere mentre i passi lo conducono diritto nel cuore della verità piú atroce.

«Non si esce indenni da questo libro: che è, dall'inizio alla fine, un'azione letteraria coerente. Cosa che Trevisan, uno dei narratori italiani piu consapevole dei suoi scopi, sa alla perfezione. Da quando ho letto I quindicimila passi i miei occhi guardano il mondo e vedono tutt'altre, molte piú cose».
Giulio Mozzi


Vitaliano Trevisan
Vitaliano Trevisan è nato nel 1960 a Sandrigo e vive a Vicenza. Presso Einaudi ha pubblicato I quindicimila passi, Un mondo meraviglioso, Shorts e Il ponte.