CAMPIELLO GIOVANI: ANNUNCIATI I 5 FINALISTI

Verona, 23 aprile 2021 – È stata annunciata oggi la cinquina finalista della 26^ edizione del Campiello Giovani, concorso letterario rivolto ai ragazzi tra i 15 e i 22 anni, organizzato dalla Fondazione Il Campiello - Confindustria Veneto.
pubblicato il 04/23/2021
I cinque finalisti sono: Salvatore Lamberti, 19 anni di Scisciano (NA), con il racconto “Roman”, Shannon Magri, 22 anni di Castel Gabbiano (CR) con il racconto “Kiyoshi nella tempesta”, Martina Sangalli, 21 anni di Carugo (CO) con il racconto “Blu colomba”, Alice Scalas Bianco, 18 anni di Vigevano (PV) con il racconto “Ritratto di Parigi” e Camilla Tibaldo, 21 anni di Trecenta (RO) con il racconto “La somiglianza”.

I racconti sono stati scelti dal Comitato Tecnico composto da Giuliano Pisani, Giulia Belloni, Michela Possamai e Daniela Tonolini.

L’annuncio della cinquina è stato trasmesso – in diretta dal Teatro Nuovo di Verona - sul canale Youtube del Premio Campiello. L’appuntamento virtuale è stato condotto da Federico Basso e Davide Paniate di Zelig Off che, in diretta dal Teatro, si sono collegati con tutti i semifinalisti. Sono intervenuti anche Enrico Carraro, Presidente di Confindustria Veneto e della Fondazione Il Campiello, Riccardo Di Stefano, Presidente Giovani Imprenditori Confindustria, Marco Dalla Bernardina, Presidente dei Giovani Imprenditori di Verona, Alessandra Florio Direttore Commerciale Retail Veneto Ovest e Trentino Alto Adige di Intesa Sanpaolo, Karole P.B. Vail direttrice della Collezione Peggy Guggenheim e Roberto Vecchioni, storico giurato del Premio Campiello.

Enrico Carraro, Presidente di Confindustria Veneto e della Fondazione Il Campiello ha dichiarato: “Il Campiello è un progetto culturale unico e il Campiello Giovani uno spazio prezioso per la creatività dei ragazzi. Sono davvero molto contento dell’appuntamento di oggi; il talento dei finalisti del Campiello Giovani ha rafforzato, ancora una volta, la convinzione che investire sui giovani è la scelta giusta per contribuire alla crescita culturale del nostro Paese. A loro vanno i miei complimenti e il mio più grande in bocca al lupo.”

Alessandra Florio Direttore Commerciale Retail Veneto Ovest e Trentino Alto Adige di Intesa Sanpaolo, che, per il quarto anno consecutivo, è Main Sponsor della 59^ ed. del Premio Campiello e Partner del Premio Campiello Giovani ha dichiarato: “Intesa Sanpaolo crede fortemente nel contributo che la cultura e la valorizzazione dei giovani talenti offrono alla crescita delle persone, del tessuto sociale e del Paese stesso, specie in un momento di ripartenza come quello attuale. La partnership con il Campiello Giovani si inserisce nel solco di una lunga e consolidata tradizione nella convinzione che il ruolo di una banca radicata nel territorio sia quello di concorrerne allo sviluppo non solo economico, ma anche culturale e civile, con una particolare attenzione verso le nuove generazioni.”

Il vincitore del Campiello Giovani, che verrà proclamato il prossimo 4 settembre, si aggiudica un viaggio studio in un paese europeo. Da alcune edizioni, inoltre, grazie alla collaborazione con il MIUR il vincitore viene inserito nella giuria delle Olimpiadi di Italiano, mentre il vincitore delle Olimpiadi entra nella Giuria allargata del Campiello Giovani.
Il Campiello Giovani si avvale del patrocinio dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto, delle Olimpiadi di Italiano del Ministero dell’Istruzione, della rete dei Giovani Imprenditori di Confindustria, della partnership con Intesa Sanpaolo, oltre a beneficiare del costruttivo interesse di molti presidi e docenti delle scuole.
La cinquantanovesima edizione è realizzata grazie al sostegno di Intesa Sanpaolo, Umana, Pirelli, Fincantieri, Alperia, Coca-Cola HBC Italia, Sidi group e con la collaborazione di Grafiche Antiga, Salviati, Printmateria, Pro-gest, Trenitalia Vettore Ufficiale, Community, Rai Cultura, Peggy Guggenheim Collection. Il Premio si avvale del patrocinio della Regione Veneto, della collaborazione e del sostegno di Unioncamere Veneto.

Motivazioni:

ROMAN di Salvatore Lamberti
SAPIENTE
Roman è un ragazzino romeno che legge in classe una poesia dove parla dell’amore per un suo coetaneo, e per questo, e per il fatto di essere straniero, viene inseguito da alcuni suoi compagni di classe, prima deriso e poi picchiato, finché resta esanime a terra, senza difese. Il tempo di riprendersi un po’ e fa ritorno a casa, dove vive con la madre in misere condizioni da quando si sono trasferiti in Italia. Non riesce a parlarle dell’accaduto, e va a dormire. Nei giorni seguenti sente la madre parlare giù in cortile con un uomo e ridere, e poi farlo salire. Capisce che quell’uomo entrerà nella loro vita e la cambierà per sempre, e che a lui tocca farsi da parte. Fare come sempre: subire e aspettare che passi. Anche quello che considerava suo, l’amore di sua madre, è di altri. Sta crescendo, e perde ad una ad una tutte le sue illusioni.

KYOSHI NELLA TEMPESTA di Shannon Magri
POETICO
Un racconto sulle distanze e sulle relazioni tra una madre e un figlio, compromesse e contrastanti nei sentimenti di quest'ultimo. La difficoltà di un rapporto che viene riannodata da una tempesta e da un volume di poesie, elementi di riscatto e di riscoperta reciproca.
Connotata da una scrittura lineare e corretta, la narrazione descrive e accompagna felicemente le tappe di questo viaggio di riavvicinamento tra i due, con non poche cifre poetiche e suggestive.

BLU COLOMBA di Martina Sangalli
MALINCONICO
La vicenda narra di Livia e Andrea, le cui strade, a distanza di anni, tornano casualmente a incrociarsi in un caldo pomeriggio estivo. Si ritrovano, così, a confessarsi i contenuti di quei silenzi con i quali, da innamorati, cercavano di non darsi dolore. È così che Andrea e Livia si scoprono cambiati: un riconoscersi, oggi, diversi che lascia sospeso anche il loro futuro, il quale pare tutto giocato nelle ore di una sera piovosa, tra le mura blu colomba della stanza di una pensione.
Con una scrittura capace di unire momenti di elevatezza espressiva e di gradevoli squarci descrittivi, l’autrice dà corpo a una vicenda delicata e malinconica, grazie anche a un dialogato che sa essere fluido e, al tempo stesso, stringente.

RITRATTO DI PARIGI di Alice Scalas Bianco
SUGGESTIVO
Il racconto narra dell’incontro, inaspettato e imprevisto, di un padre e di una figlia, frutto di un rapporto d’amore in gioventù. A distanza di anni, sullo sfondo di una Parigi dipinta nelle emozioni dei protagonisti, l’uomo d’affari e la figlia, venuta all’improvviso, si conoscono o, meglio, apprendono ciò che non sapevano e ignoravano l’uno dell’altro, nonostante la resistenza dell’uomo e i pregiudizi della figlia. Il ricordo della bellezza e dell’amore che fu corre il rischio di annullare le ritrosie e il perbenismo dell’uomo che, ancorato alla famiglia e alla sua reputazione, stenta a rivelare qualcosa di sé e delle scelte della sua gioventù. Tutto si riannoda in un disegno stropicciato, conservato in tanti anni come un pezzo di paternità da rintracciare, che si rivela nelle reciproche emozioni e si scioglie nel calore di un bistrot, tra i ricordi di un innamoramento e un addio frettoloso.
Con uno spiccato e ricco incedere per immagini, la narrazione è ben costruita e unisce momenti suggestivi di paesaggi, sia esteriori, in una Parigi in movimento e fotografica, che interiori, con i dissidi di un uomo stretto tra i rimorsi del passato e le certezze del presente, in una descrizione equilibrata, fluida e lucida.

LA SOMIGLIANZA di Camilla Tibaldo
SORPRENDENTE
Carlo ha vent’anni e sente il peso del secolo che l’ha preceduto, con le sue rivolte, le sue guerre, le sue rivincite e i suoi trionfi, e la nostalgia di un tempo glorioso, di cui non c’è più traccia. Nel suo monolocale in una residenza per studenti cerca invano di comunicare con gli altri, e avverte questi suoi tentativi come fallimentari e inutili. Un giorno mette in bacheca all’università un annuncio: “Cercasi maestro” e sotto indica il suo indirizzo. Due mesi dopo arriva la prima lettera e inizia la corrispondenza. Il natale successivo Carlo si reca a casa dei genitori, per trascorrere con loro le feste, e decide di portare con lui le lettere, che nasconde in un cassetto della sua stanza. Sarà la madre a scoprirle e a rendersi conto che la grafia di tutte è la medesima. È sempre Carlo che si scrive da solo: e questa è la misura della sua solitudine.

Riconoscimento:

FANDANGO CINEMA di Lorenzo Molinetti
ONIRICO
Via Giambologna, una panchina, i neon che si accendono. Ogni sera uno spettacolo del quale il Maestro non poteva assolutamente fare a meno e al quale doveva partecipare con il medesimo, rigoroso rituale: quattro minuti per l’andata, undici di attesa, sei per il ritorno. Ma una sera una nuova luce rischiara un’insegna: “Fandango Cinema” e nulla sarà più come prima.